Psicanalisi e adolescenza: le nuove patologie.


Memoria di sé – JAGO, 2015

Le patologie emergenti tra gli adolescenti sono: disturbi dell’identità, disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia) episodi di auto-etero aggressività, (bullismo), un fenomeno recente la sindrome di Hikikomori, i self cutting e l’epidemia dei tanti tatuaggi.

La lettura analitica del disagio è individuale, e risente del contesto sociale e delle sue mutazioni. L’adolescente è una cartina tornasole dei fenomeni sociali: uno dei cambiamenti di questo tempo è la “forma della famiglia” che influisce sulle dinamiche sociali e viceversa. L’adolescenza è un enzima della nostra mente che cambia, è un oggetto organizzatore della personalità e permette il passaggio all’età adulta e lì arrivano una serie di sfide importanti come l’integrazione del corpo sessuato, l’integrazione dell’aggressività, il lutto evolutivo. Lo sviluppo di tali parti genera la soggettività e sono molto influenzati dal rapporto con l’altro, con i genitori, la famiglia e la società. Il cambiamento della famiglia, del senso morale, degli ideali influenzano molto l’adolescenza e sono sfide che impongono il doversi riorganizzare. L’adolescente nelle sfide e fatica di costruire l’identità si aggancia al corpo, che diventa la roccia a cui aggrapparsi per sostenere le difficoltà e ciò da vita all’agire, l’azione si sostituisce al processo di simbolizzazione. L’agito è una condizione normale della fase adolescenziale, ma bisogna vedere i gradi, le modalità, quando l’agito sostituisce il pensare, il riflettere, il verbalizzare diventa destrutturante per la personalità.

L’agito nell’adolescente è un modo di manifestare il conflitto che ha dentro di se e non riesce ad elaborare e ad esprimere a parole, spesso l’agito è nel corpo e sul corpo e modula l’attenzione e l’eccitazione. L’agito e l’uso del corpo sono fortemente utilizzati dai ragazzi di oggi e sono particolarmente problematici e portano ad un uso slegato dell’aggressività.

Sulla spinta delle mutazioni sociali, ci sono dei cambiamenti nella sessualità e sull’uso. L’atto sessuale oggi è molto investito e alla portata, abbiamo la sessualità sul Web, ma quello che è un aspetto molto diffuso è l’intercambiabilità del partner che non è ricercato come “oggetto”, ma è sfruttato come “ruolo”, come fornitore di sensazioni, di cui l’adolescente ha fame. I partner sono occasionali, si passa da uno all’altro, il passaggio viene vissuto con fierezza esibito ai propri coetanei con orgoglio. Questi comportamenti nascondono la paura della dipendenza da una persona, e come se ci si difende dalla paura di innamorarsi o di instaurare un legame profondo, verso cui ci si sente incapaci di lasciarsi andare. Nell’adolescente il sentire si è sostituito al pensare, la dimensione del sensoriale è una nuova condizione con cui vive il corpo e la sessualità.

I disagi degli adolescenti del nostro tempo sono patologie che riguardano “l’interiorizzazione”, si vive fuori per l’enorme difficoltà di vivere con quello che c’è dentro. La fuga dal pensiero spesso ha a che fare con vuoti interiori (emotivi, relazionali) a cui non si vuole pensare.

I ragazzi si avvicinano alla psicoterapia, per la ricerca di una verità, il senso del sé più autentico, e verbalizzare la loro grande capacità di guardare al futuro.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *