Ansia paura e non solo nel tempo Coronavirus

Cecco Buonanotte – Funamboli

L’emergenza Covid – 19 impone all’uomo la paura del contagio, della malattia e nello specifico l’angoscia per l’assenza della cura. Si entra in una dimensione sconosciuta dell’incurabilità, e ciò attiva vissuti di: precarietà, impotenza e assenza di basi sicure a cui si è abituati. Lo schema mentale sociale condiviso sulla malattia è il sintomo, la diagnosi, la terapia. Un mondo che in realtà esiste e riguarda le malattie rare, genetiche e delle quali si apprende l’esistenza solo se nel corso della vita arriva.

L’obbligo di permanenza in casa propone un ventaglio di aspetti da un punto di vista psicologico.

La perdita della routine giornaliera fatta di azioni, sequenze ripetute senza pensiero quasi meccaniche. Lo smarrimento nel riorganizzare il tempo in casa che è “un tempo nuovo”, in cui si è costretti a ridefinire ruoli, compiti e spazi per se, per l’altro e per gli altri.

L’emersone di problemi, conflitti, disagi psicologici individuali, relazionali che sono stati accantonati e sedimentati nel non pensiero e nell’investimento sul piacere.

Tutti questi aspetti sono nuovi e ciocchè è “nuovo” attiva l’ansia, che normalmente è una risorsa della mente che si attiva per recuperare risorse e adattamenti al nuovo che diventa conosciuto se affrontato.

Nel nostro tempo sociale si tende a cercare soluzioni alla portata di mano, accessibili, economiche di massa a discapito della propria individualità. Si evita la fatica, la frustrazione, la ginnastica mentale dello stare, riflettere, cercare risposte personali per affrontare il nuovo.

IL Covid -19 è una novità grande, ignota che attiva un movimento di ansia che irrompe su strutture di personalità spesso deboli, poco abituate a all’allenamento mentale. Quindi l’ansia è dilagante, invade la mente, il corpo si manifesta in modo generalizzato e contagia.

Questo tempo porta anche l’opportunità di rivedersi nel lavoro, nella gestione della famiglia, nei rapporti. Permette di mettere in evidenza la qualità, quantità della comunicazione, del tempo dedicato al proprio partner, ai figli, ai familiari, amici, facendo scoperte.

La sospensione dalla routine stimola il pensiero libero in cui affiorano ricordi, esperienze e si produce una conoscenza nuova che Bion ha descritto come “conoscenza cumulativa” che produce aperture, nuovi insight. Greenberg nel suo lavoro sull’intuizione dice che la reazione difensiva a un contesto di minacce è la produzione di un intuizione.

Riconoscere, dare valore, significato a questi aspetti può richiedere un tempo, uno spazio e l’aiuto di uno psicoterapeuta per realizzare cambiamenti e migliorare la propria vita.

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